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Un workshop per l’internazionalizzazione delle Pmi

Un workshop per l’internazionalizzazione delle Pmi

Posted on 25 Maggio 2016 by in Senza categoria with Commenti disabilitati su Un workshop per l’internazionalizzazione delle Pmi

Elena Ruzziconi: “Le Pmi sono meno strutturate ma hanno anche loro la necessità di muoversi in questo senso”.

Si svolgerà venerdì 27 maggio a partire dalle ore 10 presso la sede Unindustria di Ferrara una giornata di incontri e interventi sul tema degli strumenti e modelli di internazionalizzazione delle Pmi, ritenuto ormai dagli addetti al lavoro “una scelta necessaria per garantire uno sviluppo economico e sostenibile sul territorio”. Un workshop questo voluto fortemente da BPER, Smartman e Consorzio Ferrara Innovazione e studiato in collaborazione e con il patrocinio di Unindustria Ferrara per rappresentare un quadro estremamente difficoltoso per le aziende di piccole e medie dimensioni ma che potrebbe garantire nuova linfa alle stesse.

“Lo scopo è quello di analizzare e portare ad una riflessione sul tema le Pmi, che sono meno strutturate per compiere questo percorso, ma che hanno anche loro la necessità di muoversi in questo senso” esordisce nella conferenza stampa di presentazione del workshop Elena Ruzziconi del CFI, la quale poi spiega che il compito del consorzio che rappresenta sarà quello di “aiutare le imprese in un’ottica di accesso alle risorse e ai diversi bandi”.

Al suo fianco è presente Renzo Siboni di BPER che spiega come “per una Pmi che compie il passo dell’internazionalizzazione diventa fondamentale avere gli strumenti e le conoscenze finanziarie adatte per poter operare in mercati esteri e di questo parlerà nel corso della mattinata di venerdì Luigi Volpe di BPER Ferrara che ha seguito diversi casi di processi di internazionalizzazione di aziende più o meno grandi”.

“Il medio oriente garantisce un potenziale enorme per le imprese italiane e ad esempio l’Iran rappresenta una capacità di esportazione pari a 17 miliardi di euro per le nostre aziende” spiega Siboni, che subito dopo mette in guardia sulle “difficoltà e i tempi molto lunghi di incasso dei propri crediti, per questo c’è bisogno di un supporto degli istituti finanziari”.

Michele Mori di Smartman, unica azienda del territorio ferrarese accreditata al Ministero dello Sviluppo Economico per erogare servizi di Temporary Export Manager, ricorda in conclusione “l’attività di consulenza manageriale svolta dal nostro laboratorio per le Pmi in un’ottica di sviluppo delle stesse in termini di nuovi mercati essenziali per la crescita delle aziende ma anche del territorio”.

La giornata di venerdì vedrà tra gli altri gli interventi di Riccardo Maiarelli (presidente Unindustria Ferrara), Paolo Govoni (presidente della Camera di Commercio) e Patrizio Bianchi (assessore regionale). La chiusura del workshop sarà dedicata all’analisi di due casi di Pmi che racconteranno il processo di internazionalizzazione che hanno svolto con il  contributo di Unindustria e Smartman.

 

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IL RISK MANAGEMENT E LA NORMA ISO 31000

IL RISK MANAGEMENT E LA NORMA ISO 31000

Posted on 10 Maggio 2016 by in Senza categoria with Commenti disabilitati su IL RISK MANAGEMENT E LA NORMA ISO 31000

SI E’ SVOLTO OGGI, MARTEDI’ 10 MAGGIO, PRESSO IL CONSORZIO FERRARA INNOVAZIONE A FERRARA, IL MODULO DI FORMAZIONE: “IL RISK MANAGEMENT E LA NORMA ISO 31000”, ORGANIZZATO DA SMARTMAN S.R.L. IN COLLABORAZIONE CON CERTIQUALITY .

La norma ISO 31000 fornisce un approccio per la gestione dei rischi, aspetto sempre più importante per le aziende, soprattutto in un momento in cui la concorrenza è resa più forte dalla globalizzazione. Infatti le nuove edizioni delle norme ISO sono orientate all’applicazione della gestione del rischio come base dei sistemi. La partecipazione a questo corso permette quindi di comprendere al meglio i contenuti delle nuove edizioni sopracitate. Il corso si propone di fornire gli indirizzi per identificare i punti critici, le aree di applicazione e le risorse coinvolte per effettuare un’Analisi dei Rischi, conformemente a quanto riportato nella norma ISO 31000; verranno poi illustrati i requisiti della norma stessa.

Smartman, società di consulenza e formazione manageriale di Ferrara, organizza corsi su temi specifici riguardanti la nuova ISO 9001:2015 “Quality Management Systems”, lo standard per la gestione della qualità e l’edizione 2015 della norma ISO 14001, lo standard internazionale per la gestione delle prestazioni ambientali.

I moduli formativi vengono erogati in collaborazione con Certiquality, ente certificatore italiano.

Calano imprese giovanili in E-R

Calano imprese giovanili in E-R

Posted on 2 Maggio 2016 by in Senza categoria with Commenti disabilitati su Calano imprese giovanili in E-R

(ANSA) – BOLOGNA, 2 MAG – Cala il numero delle imprese giovanili in Emilia-Romagna. Allo scorso marzo sono ammontate a 30.266 le aziende guidate da giovani – il 7,4% di quelle regionali -: 1.068 in meno, pari a un calo del 3,4% rispetto all’anno precedente. E’ quanto emerge dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio elaborati dal Centro studi e ricerche di Unioncamere Emilia-Romagna secondo cui in Italia – 491.651 le imprese giovanili pari al 9,6% del totale – la perdita è risultata più contenuta e pari a 2,4%.
Guardando ai numeri emiliano-romagnoli, la flessione più marcata, a livello di tipologia aziendale, è quella delle ditte individuali con un calo di 876 unità (-3,6%) mentre le società di persone è molto più intenso hanno ceduto 276 unità (-10,6%) mentre avanzano le società di capitale, (+128 unità, +3,3%) pur rallentando rispetto al passato visto che, negli ultimi cinque anni, il rilievo delle società di capitale è aumentato di 4 punti percentuali.

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10 Maggio 2016 – modulo di formazione: Il Risk Management e la Norma ISO 31000

10 Maggio 2016 – modulo di formazione: Il Risk Management e la Norma ISO 31000

Posted on 22 Aprile 2016 by in Senza categoria with Commenti disabilitati su 10 Maggio 2016 – modulo di formazione: Il Risk Management e la Norma ISO 31000

Il corso, organizzato da Smartman s.r.l. in collaborazione con Certiquality, ha una durata di 8 ore e si terrà il giorno 10 Maggio 2016 presso il CONSORZIO FERRARA INNOVAZIONE a Ferrara, in Via Mons. Maverna 4.

PRESENTAZIONE DEL CORSO:

La norma ISO 31000 fornisce un approccio per la gestione dei rischi, aspetto sempre più importante per le aziende, soprattutto in un momento in cui la concorrenza è resa più forte dalla globalizzazione. Infatti le nuove edizioni delle norme ISO sono orientate all’applicazione della gestione del rischio come base dei sistemi. La partecipazione a questo corso permette quindi di comprendere al meglio i contenuti delle nuove edizioni sopracitate. Il corso si propone di fornire gli indirizzi per identificare i punti critici, le aree di applicazione e le risorse coinvolte per effettuare un’Analisi dei Rischi, conformemente a quanto riportato nella norma ISO 31000; verranno poi illustrati i requisiti della norma stessa.

A CHI E’ INDIRIZZATO:

Il corso è rivolto a titolari di PMI, managers, responsabili dei sistemi di gestione, consulenti e, più in generale, a tutti coloro che si occupano della gestione dei rischi di impresa

CONTENUTI DEL CORSO:

Il corso tratterà in maniera dettagliata i seguenti punti:

– Risk Management:

  •   principi ed evoluzione
  •   identificazione dei rischi
  •   analisi dei rischi

– Esempio di applicazione di Risk Management

– Esercitazione pratica: identificazione dei rischi

– Requisiti della norma ISO 31000

  •    struttura di riferimento
  •    processo di gestione del rischio

   – La norma ISO 31000

  •    monitoraggio delle prestazioni
  •    norme specifiche

– Esercitazione pratica: analisi e gestione dei rischi

ISCRIVITI AL CORSO:

La quota di partecipazione al corso è di 380 euro + IVA
Sconto del 15% riservato ai clienti Smartman

Si prega di scaricare il modulo di iscrizione dal seguente link

Le imprese cercano alleati in Rete: nuove piattaforme per favorire le partnership

Le imprese cercano alleati in Rete: nuove piattaforme per favorire le partnership

Posted on 18 Aprile 2016 by in Senza categoria with Commenti disabilitati su Le imprese cercano alleati in Rete: nuove piattaforme per favorire le partnership

L’ anima gemella si cerca su Internet: come per le coppie, anche per le aziende ci sono una serie di portali che favoriscono le opportunità di incontro. Saviozzi (Bocconi): “Una volta i contatti si stabilivano alle fiere. Questi siti sono fiere permanenti”. Una nuova forma di disintermediazione che crea molteplici occasioni di business.

Funziona un po’ come Tinder. Si scorrono i profili, e se scatta la passione reciproca si comincia a messaggiare. Vale per l’anima gemella, perché non anche per gli affari? Sono sempre di più le imprese che cercano opportunità di business, clienti, fornitori, possibili acquisizioni in Rete. Su piattaforme dove inseriscono i propri dati di bilancio, affidando a un motore di ricerca il lavoro che fino a ieri era quello dei broker commerciali: trovare il partner ideale. La startup americana Axial, 20mila manager iscritti e accordi chiusi per 500 milioni di dollari, a Tinder assomiglia anche nell’aspetto. La concorrente Powerlinx, 35 milioni di aziende censite e 12.500 offerte di alleanza, punta tutto sull’efficacia del suo algoritmo di accoppiamento. Quanto a Opportunity Network, fondato negli Usa dal 28enne italiano Brian Pallas, ricorda piuttosto Small World, l’esclusivo social network dove si entra solo se invitati da chi è già membro.

Perché una società venga ammessa al portale, infatti, deve essere presentata da uno dei partner, che comprendono banche come Intesa Sanpaolo o Bbva e università di prestigio come Harvard o la Columbia. Questo filtro permette a Opportunity Network di avere al suo interno solo aziende “fidate”, con cui gli altri membri possono organizzare scambi senza rischio fregature. Gli accordi chiusi, oltre 1500, vanno da un’azienda di frutta secca sud americana che ha trovato un distributore a New York, alla società familiare di base in Pennsylvania che ha trovato un fornitore di materie plastiche in Tailandia.

Un modello alternativo, più istituzionale, è invece quello testato dal governo britannico con la piattaforma “Business is Great”, che gioca proprio sul nome della Gran Bretagna. Il sito, gestito dall’ente di promozione commerciale del governo, dà accesso ad oltre 20 mila imprese registrate. È aperto anche a quelle italiane: per esempio, la Beam Power Energy, società di Torino attiva nel campo dell’efficienza energetica, è riuscita ad agganciare tre imprese britanniche che operano nel settore dei sistemi di riscaldamento, di cui commercializzerà i prodotti a partire dai prossimi mesi.

“Finora i contatti venivano stabiliti alle fiere. – spiega Francesco Saviozzi, 38 anni, professore di Strategia e imprenditorialità allo Sda Bocconi – Queste piattaforme sono fiere permanenti”. Adatte soprattutto alle piccole e medie imprese, che oggi si trovano a dover competere su scala globale, hanno bisogno di fornitori in Cina e distributori in Sud America, ma per cui il costo di un intermediario è spesso pesanti da sostenere. Su Powerlinx, per esempio, il taglio medio dei contratti messi in vetrina è di 200 mila dollari. Molto più basso di quelli chiusi normalmente dalle grandi aziende, con l’appoggio di società di consulenza o banche d’affari.

Una nuova forma di disintermediazione. Come quella che Airbnb ha portato nel turismo o Uber nei trasporti. Certo ci sono mercati locali, come quelli del Golfo, dove le relazioni di un broker in carne e ossa fanno ancora la differenza. Soprattutto, quando di mezzo ci sono i soldi, le garanzie assicurate da un incontro faccia a faccia non sono così facile da sostituire. “Il tocco umano rimane una componente fondamentale”, conferma Saviozzi. Ne sono consapevoli anche gli imprenditori di Powerlinx, che ha raccolto 6 milioni di dollari di finanziamenti. “Per noi il fattore fiducia è essenziale. – dice Yoni Cohen, a capo dello sviluppo – La nostra piattaforma, oltre a analizzare in profondità storia e obiettivi delle imprese, indica anche il livello di affidabilità delle informazioni”. E non vuole rimpiazzare il lavoro dell’uomo: “Ci limitiamo a creare l’occasione di incontro, poi lasciamo le trattative alle aziende”. Powerlinx ha nel suo database più di 35 milioni di imprese, tra cui tutte quelle francesi, e si espande veloce. Ma in Italia ne ha censite solo 700mila, su una platea di oltre 4 milioni. Forse perché,

come certifica la pagella digitale dell’Unione europea, solo il 6,5% delle nostre Pmi vende online, contro una media europea del 16%. “Solo una piccola avanguardia sa muoversi in Rete. – conclude Saviozzi – Per le altre queste opportunità restano un oggetto misterioso”.

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Due startup italiane nella classifica delle migliori giovani aziende europee

Due startup italiane nella classifica delle migliori giovani aziende europee

Posted on 31 Marzo 2016 by in Senza categoria with Commenti disabilitati su Due startup italiane nella classifica delle migliori giovani aziende europee

Secondo Tech Tour le 50 aziende che compaiono nella sua lista hanno creato oltre 8000 posti di lavoro high tech, Per il nostro Paese ci sono Octo Telematics e Translated.

Ci sono anche due start-up italiane nella classifica realizzata da Tech Tour delle migliori 50 giovani aziende tech con il più alto tasso di crescita in Europa. Si tratta di Octo Telematics, specializzata nel business della telematica assicurativa, e Translated, agenzia di traduzioni online.

Tech Tour, piattaforma che aggrega investitori, partner strategici per le imprese e imprenditori high-tech, cerca di individuare le aziende più promettenti, o scale-up, in grado di trasformare il panorama tecnologico europeo. Quelle che compaiono nell’elenco Growth 50 , presentato nella sua seconda edizione con un evento svoltosi in Svizzera, sono state selezionate secondo criteri quantitativi (fatturato, crescita e valore economico) e qualitativi forniti da uno speciale comitato di investitori, advisor internazionali e realtà come Bank of America, Accel Partners, Silverpeak, International Venture Club e World Economic Forum.

Le imprese scelte, che valgono tutte insieme 14,2 miliardi di dollari, hanno, nel complesso, creato oltre 8000 posti di lavoro tech, e attirato più di 3,5 miliardi di dollari di investimenti, dimostrando – spiega William Stevens, Managing Director di Tech Tour – “la forza, il potenziale e la competitività dell’Europa nel mercato delle scale-up di tecnologia”.

Mentre nel 2015 sono entrate in classifica BlaBlaCar, Deezer, Shazam, SoundCloud e Spotify, quest’anno anche Octo Telematics, peraltro vincitrice del premio Growth Award , e Translated hanno fatto il loro ingresso nella Growth 50.

Alle aziende italiane va riconosciuto un modello innovativo e all’avanguardia.Octo Telematics , fondata a Roma nel 2002 da Fabio Sbianchi, ha sviluppato l’idea di sfruttare l’installazione sulle auto di una scatola telematica, che consente di monitorare il comportamento di guida del singolo automobilista, per realizzare assicurazioni personalizzate e garantire anche maggiore sicurezza e assistenza in caso di furto o incidente.

Translated , invece, creata nel 1999 da Marco Trombetti e Isabelle Andrieu, è un’azienda web-based che grazie all’uso di algoritmi e software e innovativi riesce a individuare in tempo reale il miglior traduttore professionista per il cliente tra i suoi 160 mila collaboratori sparsi in tutto il mondo e a migliorare la qualità delle traduzioni con sistemi di intelligenza artificiale.

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29 Aprile 2016 – Modulo di formazione: La nuova edizione ISO 9001:2015 e aggiornamento per Auditor

29 Aprile 2016 – Modulo di formazione: La nuova edizione ISO 9001:2015 e aggiornamento per Auditor

Posted on 23 Marzo 2016 by in Senza categoria with Commenti disabilitati su 29 Aprile 2016 – Modulo di formazione: La nuova edizione ISO 9001:2015 e aggiornamento per Auditor
Smartman srl in collaborazione con Certiquality organizza questo modulo formativo che presenta le novità introdotte dall’edizione 2015 alla norma ISO 9001.
Il corso è organizzato per il giorno 29 Aprile 2016 e si terrà presso il CONSORZIO FERRARA INNOVAZIONE a Ferrara Via Mons. Maverna 4
A CHI E’ INDIRIZZATO:
E’ quindi ideato per chi già conosce l’edizione precedente della norma.  Buona parte della giornata sarà dedicata  all’approfondimento dei nuovi requisiti e alle modifiche su quelli esistenti. Verrà poi presentato un caso di studio che permetterà un approfondimento ulteriore.

Per coloro che vogliono aggiornare la propria qualifica di auditor è previsto un esame finale al superamento del  quale verrà emesso un attestato di riqualifica.

Il Corso si rivolge a chi intende conoscere i nuovi requisiti della Norma e le differenze con la passata edizione.  E’ rivolto inoltre a chi è già in possesso di un attestato da Auditor  e desidera riqualificarsi per l’edizione 2015.

CONTENUTI DEL CORSO:
Il corso presenta le novità introdotte dall’edizione 2015 alla norma ISO 9001, i principali contenuti sono i seguenti:

– cosa è cambiato rispetto alla prima edizione
– gli obiettivi per le aziende con l’utilizzo della nuova norma
– la gestione di rischi e opportunità
– l’impostazione del sistema documentale
– i requisiti della norma ISO 9001: 2015

REQUISITI DI ACCESSO: 
E’ necessaria la conoscenza dell’edizione precedente della Norma ISO 9001.  Per coloro che sono già Auditor e  desiderano riqualificarsi, è richiesto l’invio di una  copia dell’Attestato di Qualifica come Auditor.  Ad ogni partecipante verrà rilasciato un attestato di  frequenza al Corso. Ai partecipanti già Auditor e che supereranno l’esame, verrà rilasciato l’Attestato di  Riqualifica come Auditor secondo la  norma ISO 9001:2015.

ISCRIVITI AL CORSO:
La quota di partecipazione al corso è di 380 euro + IVA
Sconto del 15% riservato ai clienti Smartman

Si prega di iscriversi al corso al seguente LINK

Management inefficace: le conseguenze sulle risorse umane

Management inefficace: le conseguenze sulle risorse umane

Posted on 22 Marzo 2016 by in Senza categoria with Commenti disabilitati su Management inefficace: le conseguenze sulle risorse umane

Nel 54% delle PMI (dati Domino Simply Management) si verificano difficoltà nel far eseguire le attività assegnate, con conseguenze su produttività e risultati aziendali. Invece di far ricadere la responsabilità solo sui collaboratori si sta facendo strada l’idea che possa trattarsi di un problema di management: un comportamento troppo autoritario alimenta un clima pesante in ufficio e favorisce stress, paura e burn-out, compromettendo alla lunga motivazione e performance. Qui di seguito alcune strategie fondamentali per investire al meglio sul capitale umano.

Management inefficace = scarsa produttività

  • Management inefficace. Tra i comportamenti inefficaci in capo alla dirigenza si sottolinea per esempio un’errata gestione delle deleghe. Nel libro “Gli errori dei manager (A. Foglio) si dimostra quanto sia improduttivo optare per un’eccessiva granularizzazione dei compiti, che penalizza l’autonomia. Una corretta delega permette invece di: riconoscere ai subalterni il proprio ruolo, disponendo di capacità specifiche senza sovrapposizione di funzioni; esercitare un puntuale e costante controllo; favorire la crescita individuale aumentando impegno e motivazione; massimizzare la resa.

I risultati di un comando inefficace, tra l’altro, possono essere drammatici anche per i manager in bilico nelle loro posizioni apicali. A supporto di questa tesi, diversi i casi di capi defenestrati per l’impatto negativo sulle risorse del proprio atteggiamento: Jill Abramson (New York Times) eccessivamente autoritaria; Jack Welch (General Electric) licenziatore seriale”; Jeff Bezos (Amazon), nei sondaggi peggior datore di lavoro al mondo. Di fatto, secondo Theodore Dysart (Heidrick & Struggles International), le aziende sarebbero dunque sempre più riluttanti ad assumere dirigenti noti per comportamento lunatico o aggressivo, nonostante buoni risultati di business.

  • Management efficace. Il vero must è dunque lasciar lavorare e collaborare, motivare i dipendenti facendo sinergia dentro e fuori l’azienda. La leadership in questo senso richiede guida e cooperazione con i lavoratori. Secondo un recente sondaggio Hays (società di recruitment), il capo ideale deve essere un mentore (51% degli intervistati), un riferimento in grado di spronare e ispirare (47%), offrendo supporto nel percorso di crescita professionale (47%). Ma per realizzare efficaci programmi di mentoring è necessario il reale committment del management e un applicazione in tutti i reparti, lavorando sul medio-lungo termine. Onestà (44%) ed esperienza (42%) sono ulteriori valori intrinsecamente legati al ruolo di manager. Così come capacità di ascoltare, fornendo feedback senza intaccare l’autonomia decisionale ma creandosi piuttosto una rete di relazioni all’interno dell’azienda.

Management efficace = elevata produttività

La partecipazione dei lavoratori ne aumenta la produttività e ha effetti positivi su performance e resilienza delle aziende (sondaggio Gallup per Eurofound), ma per migliorare la produttività si deve agire tanto sul dipendente quanto sul manager. Per prima cosa, pertanto, è importante effettuare un’analisi del clima aziendale (rivolgendosi a esperti che possano garantire l’obiettività delle rilevazioni), sulla base dei risultati, implementare adeguate azioni adattive.

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Innovare è un must: si parte dalle risorse umane ed è vietato sprecare

Innovare è un must: si parte dalle risorse umane ed è vietato sprecare

Posted on 16 Marzo 2016 by in Senza categoria with Commenti disabilitati su Innovare è un must: si parte dalle risorse umane ed è vietato sprecare

Per far fronte a una competizione sempre più globale, le aziende italiane devono gestire in modo più efficiente i processi di sviluppo e progettazione. Gli ostacoli da superare non mancano ma quattro modelli permettono di fronteggiarli. E a livello di competenze It sarà sempre più accentuato il potenziamento di ruoli dedicati presidio dei clienti interni e alla governance.

Sprechi di tempo, di conoscenza e di risorse frenano l’innovazione e lo sviluppo, che sono due degli elementi di cui le Pmi e le grandi aziende italiane necessitano per competere sui mercati internazionali. Se poi a riscontrare, più o meno frequentemente, una perdita di tempo nelle modifiche ai progetti dovute ai cambiamenti nelle priorità sono il 90% delle imprese ecco che le attività di progettazione e le problematiche che le interessano meritano un approfondimento. La fotografia scattata dall’Osservatorio GeCo (Gestione dei Processi Collaborativi di Progettazione) della School of Management del Politecnico di Milano ci dice per esempio che il 78% del campione di 400 imprese italiane attive in diversi settori industriali si ritrova a dover rifare i progetti dopo aver riscontrato inesattezze nei dati di partenza. Quali spiacevoli conseguenze genera questa inefficienza? Troppe e continue richieste di modifica, sovraccarico dei progettisti e (interessa più di un terzo delle aziende) lo sforamento dei costi dei progetti.

 Se innovare, con l’ausilio delle tecnologie informatiche e digitali, è un passaggio obbligato per recuperare competitività sullo scenario globale, ecco che sprechi come il tempo necessario per inserire manualmente informazioni del progetto in più sistemi informativi (transcodificando manualmente dati e codici) non sono più tollerabili. Eppure penalizzano il 72% delle aziende. E dicasi lo stesso per l’utilizzo non adeguato delle risorse derivante dalla sovra-progettazione di prodotto, con conseguente crescita dei costi di sviluppo. Meno rilevanti, ma nell’era dei Big Data, del cloud e delle analytics sono percentuali da considerare attentamente, sono gli sprechi di conoscenza legati all’aver progettato prodotti con funzionalità non richieste dal mercato, un difetto riscontrato dal 55% delle aziende.

C’è modo di poter ordinare la progettazione in azienda verso la riduzione degli sprechi e la crescita della competitività? Si c’è, e dall’Osservatorio si evidenziano quattro modelli di innovazione cui fare riferimento e già avviati dalle realtà analizzate. Il primo è la progettazione orientata al cliente, che consente di essere competitivi nei costi e nelle tempistiche e maggiormente orientati alla customizzazione. Un secondo modello perseguito dalle aziende italiane si basa su un approccio formale e pianificato alla creazione, con rilevazioni di performance e un aggiornamento costante e documentato dei progetti. Una terza via all’innovazione è quella della progettazione collaborativa, e cioè l’esplorazione simultanea e condivisa di diverse alternative progettuali, che aumenta la flessibilità, la tempestività e la puntualità di esecuzione. C’è quindi un quarto modello ed è quello basato sulla sostenibilità dei prodotti, che si concretizza attraverso l’attenzione alla logistica e alla seconda fase del ciclo di vita del prodotto stesso, lavorando sull’aspetto della differenziazione. Il tutto, ovviamente, condito dagli strumenti tecnologici e digitali.

Se da un lato si investe ancora troppo poco in innovazione, appare invece accresciuta la consapevolezza di quanto l’acquisizione di nuove competenze digitali sia un passo fondamentale per continuare a giocare un ruolo importante per le imprese. Se da una parte assistiamo all’evoluzione delle tecnologie e all’affermazione di paradigmi quali i Big Data Analytics, l’Internet of Things e il Mobile, dall’altra lo sviluppo di competenze innovative e l’individuazione di nuovi profili professionali in grado di presidiarle e diffonderle rappresentano asset fondamentali per supportare il processo di trasformazione digitale in seno alle singole organizzazioni.

Un’altra ricerca del Politecnico, condotta dalla Digital Innovation Academy su un campione significativo di Cio di grandi imprese operanti in Italia, mostra come in tal senso anche in futuro verrà confermato il trend che ha portato negli ultimi anni ad un progressivo snellimento del nucleo operativo a fronte di un potenziamento di altri ruoli e competenze. Il 17% delle direzioni Ict, in particolare, prevede l’aumento delle risorse dedicate al presidio dei clienti interni, il 14% indica la crescita dei ruoli dedicati alla governance e il 19% pianifica un incremento delle figure della linea intermedia. L’orientamento dei Chief information officer e responsabili It appare nel complesso rivolto all’acquisizione e al rinforzo di tutte le competenze (di progetto e di gestione, tecnologiche e di business) e in particolare di quelle relative allo sviluppo (e quindi Innovation Management, Change Management, Demand Management, Program e Project Management). La prima priorità organizzativa, comune alla metà delle imprese censite, è infatti la gestione dell’innovazione volta al miglioramento dei processi aziendali, delle relazioni con i clienti ma anche dei modelli di business. E questa, per Cio, è una delle sfide da vincere più importanti nel 2015.

Il Sole 24 ore

ISO 14000:2015 – Modulo formativo – 5 Febbraio 2015 – Riqualifica per Auditor

ISO 14000:2015 – Modulo formativo – 5 Febbraio 2015 – Riqualifica per Auditor

Posted on 16 Gennaio 2016 by in Marketing, Senza categoria with Commenti disabilitati su ISO 14000:2015 – Modulo formativo – 5 Febbraio 2015 – Riqualifica per Auditor

Smartman srl in collaborazione con Certiquality organizza questo modulo formativo che presenta le novità introdotte dall’edizione 2015 alla norma ISO 14000.

SCONTO DEL 15 % AI PROPRI CLIENTI.

Il corso è organizzato per il giorno 5 Febbraio 2016 e si terrà presso il CONSORZIO FERRARA INNOVAZIONE a Ferrara Via Mons. Maverna 4.

Il corso presenta le novità introdotte dall’edizione 2015 alla norma ISO 14001. E’ quindi adatto per chi già conosce l’edizione precedente della norma.  Buona parte della giornata sarà dedicata all’approfondimento dei nuovi requisiti ed alle modifiche su quelli esistenti. Verrà poi presentato un caso   studio che permetterà un approfondimento ulteriore. Per coloro che vogliono aggiornare la propria  qualifica di auditor è previsto un esame finale al  superamento del quale verrà emesso un attestato di riqualifica.

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