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La sfida del futuro, aziende verso la sostenibilità sociale ed ambientale

La sfida del futuro, aziende verso la sostenibilità sociale ed ambientale

Posted on 14 Giugno 2016 by in Senza categoria with Commenti disabilitati su La sfida del futuro, aziende verso la sostenibilità sociale ed ambientale

ROMA – E’ possibile coniugare lo sviluppo aziendale e la possibilità di fare impresa a livelli sempre più competitivi, con la necessità di adottare politiche sostenibili in materie ambientali e sociali? La sfida è di quelle importanti. Anche perché dando uno sguardo a quello che succede negli altri Paesi, emerge con profonda chiarezza la necessità di adeguare le agende delle imprese italiane con quelle internazionali, già sensibilmente vicine ai temi della sostenibilità. Per questo, il World Business Council for Sustainable Development ha annunciato con soddisfazione che CSR Manager Network si è unito al Global Network di WBCSD, costituito da oltre sessanta organizzazioni di imprese nel mondo, unite nell’impegno per promuovere nei rispettivi paesi lo sviluppo sostenibile presso la business leadership.

BUONE PRATICHE A CONFRONTO

CSR Manager Network è la principale associazione italiana che raggruppa il maggior numero di professionisti della sostenibilità e nel nostro Paese ricopre un ruolo determinate nell’indirizzare i manager verso politiche sostenibili, rappresentando oltre cento aziende.

«Siamo orgogliosi di rappresentare il WBCSD in Italia – dice Fulvio Rossi, Presidente di CSR Manager Network e CSR Manager di Terna – . E’ un’occasione importante sotto due aspetti. A noi offre la possibilità di poter tradurre in Italia le buone pratiche in tema di sostenibilità presenti nelle grandi aziende internazionali. Allo stesso tempo, abbiamo l’opportunità di poter valorizzare anche le esperienze adottate dalle imprese italiane, non sempre conosciute e riconosciute a livello internazionale».

LE DIRETTIVE EUROPEE

Per garantire un’adeguata sostenibilità sociale ed ambientale, le «aziende sono chiamate a fare leva sulla loro capacità di interagire in modo positivo con gli stakeholder, i dipendenti, i fornitori, le istituzioni, il mondo accademico e del no profit. Se l’azienda – prosegue Rossi – è in grado di rimodulare le attività produttive anche in funzione dei propri dipendenti, per esempio, favorendo la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, l’impresa registrerà sicuramente risultati importanti».


Le aziende, dunque, hanno la libertà di scegliere le politiche sostenibili a loro più congeniali, confidando anche sulle scelte del Governo più inclini a sostenere le loro scelte sociali ed ambientali. «A riguardo – evidenzia Rossi – il nuovo Codice degli appalti, la cui direttiva europea è stata recepita di recente dalla Legge delega, mette in risalto gli aspetti ambientali e sociali nelle diverse fasi del processo di acquisto da parte della Pubblica Amministrazione. Così come troviamo interessante anche l’altra direttiva europea di prossima ricezione relativa all’informazione non finanziaria delle aziende, legata alla trasparenza sui temi sociali ed ambientali delle imprese». Tra i primi impegni del CSR Manager Network, ora che si è unito al Global Network di WBCSD, quello di organizzare «entro la fine dell’anno un convegno – conclude Rossi – per condividere le esperienze più interessanti tra le imprese internazionali ed italiane in materia di sostenibilità, al fine di diffondere le buone pratiche e contribuire a sviluppare eccellenze in questo settore».

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Il futuro del cambiamento tecnologico nel business

Il futuro del cambiamento tecnologico nel business

Posted on 17 Marzo 2016 by in Marketing with Commenti disabilitati su Il futuro del cambiamento tecnologico nel business

Dal report, realizzato dall’EIU e sponsorizzato da Ricoh, emerge come le tecnologie continueranno a influenzare in modo significativo i modelli di business per tutto il prossimo decennio. Di conseguenza, per continuare a competere sul mercato e cogliere nuove opportunità le aziende dovranno fare leva sull’evoluzione dell’IT. Processi flessibili, strutture aziendali dinamiche e strumenti che migliorino l’interazione con i dipendenti e i clienti: queste sono le condizioni necessarie affinché un’azienda riesca ad adattarsi rapidamente al mercato e a trarre vantaggio dai cambiamenti tecnologici.

La necessità di cambiamento, per il quale la tecnologia funge da driver, viene principalmente attribuita alla sempre maggiore disponibilità di banda e di applicazioni e servizi di archiviazione erogati tramite il cloud. Parallelamente le aziende devono far fronte al fenomeno dei ‘Big Data’, vale a dire l’aumento esponenziale dei volumi di dati da gestire. Un’altra tendenza nelle aziende riguarda il sempre maggior utilizzo dei social media e di strumenti per la comunicazione video. E’ interessante notare come questi e altri strumenti tecnologici esistano già da tempo, ma verranno utilizzati in modo nuovo e questo, insieme allo sviluppo di nuovi tool, porterà a cambiamenti radicali nei modelli di business.

Carsten Bruhn, Executive Vice President di Ricoh Europe PLC commenta: “La tecnologia fine a se stessa non consente alle aziende di tenere il passo con i cambiamenti necessari a crescere e a competere. Sono l’innovazione e l’ottimizzazione dei processi di business, rese possibile dalle tecnologie, a portare vero valore aggiunto. L’obiettivo di questo cambiamento radicale è migliorare l’accesso alle informazioni e favorire la collaborazione e la condivisione della conoscenza. I manager delle aziende devono scegliere partner che siano in grado di concretizzare i cambiamenti in maniera costante nel tempo. Non è infatti più pensabile di implementare tecnologie per ottenere efficienza solo nel breve periodo”.

Tra i principali risultati della ricerca:

  • Saranno pochi i settori industriali a non essere coinvolti nei cambiamenti tecnologici. Sei intervistati su dieci fra i business leader sono convinti che molti settori nei quali operano subiranno modifiche significative da adesso al 2020, assumendo caratteristiche assai diverse da quelli di oggi.
  • Per coloro che saranno in grado di gestirli, i “Big Data”, diventeranno un’attività di business vera e propria. La Commissione Europea stima che la gestione dei dati di tipo governativo potrebbe creare un giro di affari di circa 40 miliardi di euro, stimolando la crescita di nuovi servizi informativi.
  • Le transazioni sono sempre più automatizzate e la collaborazione tra strutture distribuite diventa sempre più virtuale. Di conseguenza anche la funzione degli archivi fisici e, più in generale, degli uffici è destinata a cambiare. Oggi le transazioni bancarie sono per la maggior parte automatizzate e le filiali ricoprono sempre più un ruolo consulenziale anziché operativo. Questa tendenza interesserà anche altre strutture che fungono da interfaccia con la clientela.
  • Entro il 2020 i clienti sostituiranno la tradizionale funzione di ricerca e sviluppo e saranno la principale fonte di idee per lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi. Inoltre, gli intervistati ritengono che i clienti contribuiranno allo sviluppo di idee per il miglioramento dei processi aziendali esattamente come i dipendenti.
  • Si assisterà a uno spostamento verso processi decisionali decentralizzati: il 63% dei responsabili aziendali è convinto che nelle aziende si stia affermando un modello gestionale decentralizzato. Questo significa che i processi decisionali si sposteranno dal board aziendale ai singoli dipendenti.
  • L’organizzazione del 2020 sarà più “trasparente” di quanto non lo sia mai stata. Nel prossimo decennio, le aziende avranno grande difficoltà a nascondere servizi scadenti, prezzi troppo alti oppure altri approcci non corretti, in quanto la tecnologia le renderà trasparenti di fronte agli occhi degli utenti finali più di quanto sia mai avvenuto prima.

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